TERME DEL LACUS

Terme del Lacus è un percorso di recente apertura dal quale si possono trarre importanti considerazioni sulla sommersioni del comprensorio della Punta Epitaffio che comprendeva una vasta area che chiudeva il Lacus Baiani a Nord. Il complesso denominato “Terme del Lacus” si presenta proprio come un grande e ricco complesso termale posto sulla riva interna del Lacus. Su tale riva sono visibili delle grandi colonne, utilizzate in riuso,  poste in senso orizzontale per fare da “diga”  all’avanzamento delle acque determinato dalla sommersione della costa. Il tentativo di recupero della costa si rileva, sopratutto, dall’evidenza di sopraelevazioni di pavimentazione, difatti , sottoposti a grandi pavimenti in cementizio con regoli (crusche) che ne evidenziano la copertura, ora assente, in marmo, sono presenti pavimenti in opera musiva, mosaici, di pregevole fattura, rilevati da saggi di perforazione del cementizio, riproducenti in tessere policrome, archetipi classici di espressione ellenistica. Il percorso inizia dalla riva del Lacus e si incontrano le prime colonne “diga”, si passa poi su un ambiente absidato, apparentemente una terrazza sul Lacus, poi su un altro ambiente absidato dove si può ammirare il pavimento di cui sopra con crusche regolari (sostegni e regoli per la copertura in marmo) alcuni pezzi di marmo sparsi oramai distaccatisi dal pavimento ed i saggi attraverso i quali, sotto circa 15 cm, di vede il pavimento a mosaico policromo pregresso. Il sollevamento dei pavimenti e le dighe furono il disperato tentativo di riprendere la terra al mare, tentativo poi naufragato, difatti l’inesorabile discesa del suolo porò alla definitiva sommersione, oggi a 3/4 metri del complesso.   L’ambiente che segue presenta un grande pavimento a mosaico policromo fatto oggetto di restauro recente, il pavimento si presenta solo parzialmente integro a causa del crollo del supporto inferiore, il disegno presenta degli ottagoni nei quali sono inserito degli archetipi floreali, in particolare il fiordaliso, ed altri motivi geometrici. Il pavimento successivo è una vera meraviglia, lo stato di conservazione, forse perchè privo di crolli e ben conservato dallo strato di sedimento che lo ha preservato dai marosi. Il pavimento presenta disegni geometrici ad esagono con inseriti archetipi greci come le “Pelte” lo scudo ellenico, presente anche nel percorso di Villa Protiro e decorazione floreale, forse Gerbera oltre che altri archetipi geometrici. verso le sponde del Lacus si intravedono altre colonne diga insabbiate. Il percorso gira di 180° e percorriamo quello che poteva essere un piccolo spazio aperto con un colonnato di due grandi colonne, ora a terra, di cui sono evidenti le basi. Continuando sulla destra vi è un ambiente che presenta una scalinata, sicuramente una vasca termale i cui scalini servivano per sedere ed accedere alla parte più fonda. continuando verso Sud , vi è una grossa colonna insabbiata parzialmente ed una grande base al centro della quale si nota “l’impiombatura” ovvero la parte finale del piombo fuso che serviva a dare “un’anima” alla struttura marmorea. L’ambiente che segue, caratterizzato da un grande crollo, presenta una tipologia di costruzione diversa, difatti è in Opus Tesselatum,  costituito da tessere molto grandi bianche con un motivo a quadroni a losanga in tessere nere. Proseguendo si giunge ad un ambiente esterno con un tratto di peristilio a colonne in laterizio, se ne vedono le basi con i primi strati di laterizio, poi, sulla sinistra vi è una base di stipite in marmo, molto ben conservata, si nota il pozzetto di raccolta del piombo fuso, con il corricolo di segnalazione di fine riempimento. ritornando alla boa si passa su grandi ambienti dove sono presente passaggi d’acqua di collegamento tra loro, forse ambienti all’aperto.   L’immersione è facile per la poca profondità consigliata anche a snorkelisti ed amanti dell’apnea.

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